Buon Pomeriggio a tutti miei cari Readers, mentre il tempo fuori non accenna a cambiare, lasciandomi questa vaga nostalgia scozzese ed un innato desiderio di bere caffè bollente vicino ad un camino acceso, riprendo in mano il prologo di Iridium ed una meschina penna rossa che si sta divertendo un sacco a cancellare paragrafi interi!! Ed io mi chiedo: dove è finita la mia vena creativa? Ho già il blocco dello scrittore?
Dopo vari rimuginamenti e fasi di rabbia profonda verso me stessa, sono arrivata alla conclusione che il problema non è mio... o almeno, non del tutto!
Il problema riguarda Samuel. Per chiunque abbia letto Lithium, Samuel è l'antagonista della storia, il grande cattivo, terribilmente freddo e calcolatore, non prova nulla per nessuno, nemmeno per l'eletto, suo nipote. Ma è davvero così? E se sì, cosa l'ha reso tale? In fondo deve esserci stato un tempo in cui lui non era il signore dei vampiri, un tempo in cui non era nemmeno un vampiro! Ed è questa la domanda di oggi (in verità è la domanda di più di tre giorni!): chi è Samuel in realtà? o almeno chi era?
Ne ho parlato con Marika ieri pomeriggio in un momento di grave depressione. Come poteva succedere? Io che conosco Samuel perfettamente, io che l'ho creato così dannatamente perfetto nel suo odio verso tutti, persino verso l'unica persona che abbia mai davvero amato: sua sorella, come potevo non capirlo? E come sempre, Marika mi ha aperto gli occhi, mostrandomi come la risposta si trovasse proprio in quella dicotomia che tanto lo rappresentava:
<Beh secondo me bisogna considerare il fatto che da vampiro arriva ad essere 'estremo'. Da un lato lo è verso la sorella, in modo morboso, dall'altro lo è per la freddezza con la quale uccide. Quindi... la domanda è: per arrivare ad essere così da vampiro, com'era da umano? Per me anche da giovane deve essersi lasciato trasportare dai sentimenti. Lo vedo come una persona che nel bene e nel male ha vissuto comunque a pieno le sue emozioni. Insomma, amava e odiava con tutto se stesso!>
Ed è così! Samuel. E'. Così! E' un assolutista: bianco o nero, amore o odio, bene o male. E l'unica imperfezione in questa sua realtà era la sorella. Sì, era Helen nella sua umanità, così potente da poterlo salvare, così distruttiva da poterlo spezzare a metà.
Appena diventato vampiro, Samuel si sente perso, abbandonato dal suo creatore, che infine si era reso conto della potenziale minaccia rappresentata dal suo prediletto, rimasto solo a sopravvivere in una vita che lui ama ed odia all'ennesima potenza, finchè non la ritrova.
Lei è tutto. Grazie a lei tutto ha di nuovo un senso, un senso di appartenenza che lo libera dalle sue angoscie e dalle sue più temibili paure. Ma questo sentimento non è ricambiato. Helen si sente in trappola e dopo anni e anni inizia a desiderare qualcosa di più, una vita vera, una vita che ha perduto perchè suo fratello gliel'ha strappata via quando, per egoismo (così lei lo percepisce), l'ha trasformata. E allora scappa, fugge lontano da lui e, senza saperlo, innesca un meccanismo irreversibile. Viene catturata da dei soldati, usata per il sacrificio necessario alla costruzione del muro di St. Jillian, s'innamorerà e avrà un figlio, avrà infine una vera vita, da cui il fratello viene escluso. E Samuel lo sente, percepisce di essere nuovamente solo e quell'unica debolezza, quell'unica imperfezione perfetta della sua esistenza lo spezza nel profondo fino a farlo diventare la più terribile delle minacce.
Quindi sbagliavo: Samuel non è un freddo calcolatore, non è privo di sentimenti; al contrario Samuel ama con tutto se stesso ed è proprio quell'amore che l'ha portato alla rovina; il suo amore distruggerà ogni cosa.
Ed è forse questo il problema più grande che Chrissie, Mya, Dorian e William dovranno affrontare: puoi vincere su un uomo che non ama, perchè i tuoi sentimenti sono più forti; ma come puoi vincere su un uomo che ha amato a tal punto da uccidere una parte di se stesso? Come puoi vincere contro chi non ha più nulla da perdere?
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